Il 21 settembre anche Napoli, terzo Comune in Italia per numero di abitanti, è entrato ufficialmente in ANPR (Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente), la banca dati nazionale nella quale confluiranno progressivamente le anagrafi comunali.
“La digitalizzazione - fa sapere Monica Buonanno, Assessore all’Anagrafe e Stato civile - è un fattore produttivo al pari degli altri, facilita i rapporti tra Amministrazione e persone e permette di avvicinare la città agli standard europei. L’Anagrafe è il cuore pulsante delle Amministrazioni, segna ogni passaggio delle vite di ciascuno di noi e innovare l’Anagrafe significa fare bene il servizio pubblico”.
Che cosa è ANPR?
Oggi le nostre identità sono disperse in ottomila anagrafi comunali, questo si traduce in una burocrazia lenta e articolata. Persino gli uffici dello stesso Comune spesso sono incapaci di comunicare tra loro e i cittadini sono rassegnati a lunghe attese e procedure farraginose per espletare semplici richieste.
Grazie alla digitalizzazione, con l'ANPR sarà possibile avere un database a livello nazionale che permetterà di superare il modello dell’autocertificazione, accorciando ed automatizzando tutte le procedure relative ai dati anagrafici.
Con l'ANPR le Amministrazioni potranno dialogare in maniera efficiente tra di loro attingendo a una fonte unica e certa per i dati dei cittadini, semplificando le procedure di variazione e uniformandole a livello nazionale, perché sia possibile ottenere certificati senza più bisogno di fare file chilometriche allo sportello.
Che vantaggi ha l’ANPR per i cittadini e la Pubblica Amministrazione?
“Anche Napoli - conferma entusiasta Paola Pisano, Ministro dell’Innovazione - è entrata all’interno di ANPR, che per noi è un progetto estremamente strategico. Quando il team di Trasformazione Digitale ha iniziato tre anni fa c’era solo un Comune, ora ce ne sono 3.000. Mentre i cittadini che utilizzano questo progetto sono ben 30.000, ciò significa che metà dei cittadini italiani adesso può usufruire dei vantaggi di ANPR. Che cosa significa?
Stiamo creando un grande Comune da 60.000 cittadini, questo significa che il cambio di residenza potrà avvenire in qualunque città senza dover chiedere il nulla osta o certificati aggiuntivi, questo significa che per i nostri colleghi della Pubblica Amministrazione le attività diventeranno sempre più semplici. Creeremo una base unica su cui poggeranno tutti i servizi della Pubblica Amministrazione.
Speriamo di riuscire a fare in modo che la Pubblica Amministrazione non vi chieda due volte gli stessi dati e speriamo di riuscire a fare in modo che le varie Amministrazioni si riescano a passare tra di loro i dati in modo che sempre più semplice, efficace e trasparente per i nostri cittadini”.