Connect, learn, grow.
È questo lo spirito con cui professionisti di vendite, marketing e assistenza clienti di tutto il mondo si sono dati appuntamento dall’8 all’10 settembre al Boston Convention & Exhibition Center, a INBOUND, l’attesissimo evento HubSpot, a cui power2Cloud ha partecipato con parte del suo team, per il secondo anno consecutivo.
Mentre nel 2022 power2Cloud oltreoceano festeggiava il traguardo di Platinum Partner HubSpot, dopo appena un anno è ritornato a INBOUND23 come Diamond Partner HubSpot.
Che cos’è INBOUND? Difficile raccontarlo a chi non c’è mai stato.
Appena si varca la soglia di questo edificio a più piani, trovi l’area podcast, lo spazio per lo zucchero filato, la lounge LinkedIN con il cappuccino serigrafato, il corner per le foto professionali per il profilo di Connect, ma anche food truck, musica, la community dell’HubSpot Academy, Black at Inbound, aree espositive, corner in cui giocare imparando.
HubSpot più che una piattaforma è soprattutto una community che a INBOUND unisce Solutions Partner, ma anche App Partner, relatori, sponsor (come Aircall, Apollo, Google, LinkedIN, TikTok e Vimeo), fornitori ed end user.
Oltre a interessantissime release di prodotto, metriche e speaker di successo, in questa occasione c’è un networking coinvolgente che unisce Australia e America e professionisti molto trasversali tra loro che hanno voglia di cavalcare l’onda del cambiamento, condividere best practice e challenge, grazie a contenuti e strategie di valore, che rispondono alle domande e alle esigenze dei potenziali clienti, continuando a fidelizzare quelli attuali.
Mettere l’utente al centro di ogni interazione e creare una relazione di valore, personalizzata, tempestiva ed empatica, continua ad essere un mantra per HubSpot.
La sua visione customer centric, inbound e data driven è l’orizzonte infinito a cui tendere con il supporto di un CRM e di un’unica piattaforma che ottimizza e semplifica le attività quotidiane dei team marketing, vendita, assistenza clienti e operations, per dare valore a ogni interazione.
“Questa è stata un’edizione davvero stimolante”, ha commentato Yamini Rangan, brillante CEO HubSpot. “Abbiamo già assistito a grandi cambiamenti nella tecnologia, ma quello che rende questo momento diverso dagli altri è la velocità del cambiamento offerto dall’Intelligenza Artificiale.
Come evolveranno le aziende? È questo quello su cui ci siamo concentrati in HubSpot”.
Pensiamo all'avvento del cloud, e molto prima, per esempio, all’invenzione della macchina a vapore, oggi l'Intelligenza Artificiale sta rivoluzionando in modo irreversibile le nostre certezze. In questo nuovo scenario infatti a cambiare non sono solo gli strumenti digitali, ma anche il nostro modo di lavorare, di acquistare, di interagire, di creare. Ad essere rivoluzionato è tutto il customer journey!
“L’intelligenza Artificiale non vuole rubarti il lavoro, ma le aziende che la usano sì” è questa la provocazione condivisa da Dharmesh Shah founder e CTO di HubSpot.
Ci sono tanti professionisti e aziende che in questo momento stanno utilizzando l'IA anche per strutturare testi, diversificare e ottimizzare il tone of voice dei contenuti, cercare nuove idee, ma anche creare campagne multi canale, consultare reporting avanzati per i lead o gestire previsioni intelligenti per le trattative di vendita.
Se ci pensi sono già cambiati i processi, perché grazie all’IA sei in grado di ottimizzare da subito il lavoro. Ideare e creare qualcosa di nuovo è diventato semplice e veloce con le interazioni con ChatSpot o ChatGPT.
Puoi parlare con Chat Spot come faresti con un amico, senza tecnicismi, e puoi ricevere informazioni spettacolari!
“Con l’IA - continua Yamini Rangan - siamo passati dall'era dell'informazione a quella dell'intelligenza. Internet ha facilitato l’accesso a infinite informazioni, ora l’IA sta facendo lo stesso con l'intelligenza e avrà un profondo impatto sul lavoro di conoscenza e il lavoro creativo!
È un punto di non ritorno, irreversibile. L'Intelligenza Artificiale cambierà per sempre il modo in cui percepiamo la customer experience e il marketing.
Un approccio migliore per comprendere questo concetto sarebbe pensare l’IA senza la parola artificiale e concentrarsi su ciò che è rimasto, l'intelligenza. Grazie all’IA le aziende non solo possono accedere all’intelligenza, ma agire.
In HubSpot, crediamo che il modo migliore per utilizzare questa intelligenza sia quello di favorire la connessione con i clienti. Marketing, vendite e assistenza clienti possono sfruttare l'IA per comprendere a fondo i propri clienti, fornire rilevanza e connettersi durante l'intero customer journey su larga scala”.
A INBOUND23 si sono presentate tantissime nuove funzionalità che permettono di aiutare tutti i team nell’ottimizzazione e nella riscrittura dei contenuti, ma non solo. Numerosi sono i nuovi strumenti che individuano cosa prioritizzare tra gli interventi del sales nell’analisi delle opportunità in pipeline, offrendo un’assistenza più completa e rapida.
L’IA è anche un’opportunità per creare più velocemente contenuti di valore senza perdere l'umanità.
La presenza dell’IA da sola però non basta, è necessario sapere interrogare strumenti come ChatSpot e utilizzare al meglio funzionalità incluse in piattaforme come HubSpot, mettendo in primo piano il lavoro umano e creativo.
Un po’ come per le fake news, oggi si fa fatica a distinguere ciò che è generato dall’IA e cosa non lo è. Anche il pubblico a INBOUND23 ha fatto fatica a rispondere correttamente.
L'importante però è stabilire Policy interne per l'utilizzo dell'IA in azienda - come ha ricordato nel suo bellissimo intervento l’Head of Marketing Jasper Meghan Keaney Anderson - e uno statement di trasparenza verso i clienti, che possono sapere se i tuoi contenuti, per esempio, sono stati creati utilizzando anche l'Intelligenza Artificiale.
Il focus HubSpot 2023 è di “fare di più con meno " ha condiviso Jen Bergren, responsabile delle operazioni presso Remotish, un'agenzia HubSpot RevOps e WebOps.
Le nuove funzionalità ,alcune disponibili dalla versione Professional, offrono uno spazio di lavoro al team di vendita che consolida l'intera esperienza di qualificazione in HubSpot.
Ecco alcune novità molto interessanti se lavori nel team sales:
“Non puoi mantenere quello che non puoi misurare”
La crescita aziendale, quella dei clienti e quella personale sono connesse.
“Se vuoi far parte di una comunità di Customer Success evangelist, sollecitare riflessioni che guidano la crescita sostenibile per il tuo business, devi fornire e comunicare valore ai tuoi clienti” ha ricordato nel suo interessantissimo intervento Daphne Costa Lopes, Head of Customer Success ad HubSpot.
Capita di perdere un cliente anche quando l’health status è green, perchè succede?
Spesso la relazione fallisce perché i clienti non vedono abbastanza valore per continuare a pagare il tuo prodotto/servizio, o non sanno quanto valore stanno ottenendo grazie a te, oppure capita che ottengono valore, ma credono di poter fare altrettanto, magari anche meglio, altrove.”
La crescita aziendale, quella dei clienti e quella personale sono connesse.
“Se vuoi far parte di una comunità di Customer Success evangelist, sollecitare riflessioni che guidano la crescita sostenibile per il tuo business, devi fornire e comunicare valore ai tuoi clienti” ha ricordato nel suo interessantissimo intervento Daphne Costa Lopes, Head of Customer Success ad HubSpot.
Capita di perdere un cliente anche quando l’health status è green, perchè succede?
Spesso la relazione fallisce perché i clienti non vedono abbastanza valore per continuare a pagare il tuo prodotto/servizio, o non sanno quanto valore stanno ottenendo grazie a te, oppure capita che ottengono valore, ma credono di poter fare altrettanto, magari anche meglio, altrove.”
Ecco perché è necessario definire e misurare in modo coerente e consistente il valore lungo tutto il customer journey per fidelizzare i clienti, co-creando piani di successo e attività personalizzate per persone specifiche.
Il lavoro del Customer Success Manager (CSM) in futuro coinvolgerà diversi aspetti, ecco i principali:
“Di quanti canali Slack morti fai parte?”- Evan Hamilton, veterano nella costruzione di community con realtà come HubSpot Reddit, Nextdoor e Coursera, ha parlato delle insidie che condannano la maggior parte delle community e di come è possibile pianificare e iterare un nuovo modo per lanciare con successo la community e tutto senza enormi risorse.
“Bisogna essere consapevoli che ogni community muore e che è tutta questione di valore. Cosa stai fornendo ai membri della tua community? “Dare uno spazio dove connettersi non basta!”.
Per costruire una community attorno al tuo brand, devi stabilire obiettivi per coloro che ne fanno parte e per i tuoi dipendenti. Pensa a cosa speri che ottengano facendo parte della tua community, è un modo sicuro per guidare il coinvolgimento.”
Il ruolo dei Community Manager per migliorare le relazioni tra colleghi (soprattutto per il lavoro ibrido o da remoto) può essere un requisito essenziale nell’azienda in cui si lavora. Non è facile alimentare la cultura aziendale e la contaminazione tra diversi team. Se sei una grande azienda a maggior ragione.
L'antidoto all'isolamento del lavoro ibrido e da remoto, come la mancanza di coinvolgimento dei dipendenti è la gestione di relazioni con gli stessi principi di Community Management che useresti con i tuoi clienti.
INBOUND non è solo un contenitore di storie professionali, ma anche personali e ispirazioni, come quelle che si sono alternate sul palco del main stage.
Tra le più interessanti sicuramente quella di Kim Scott che ha ricordato come guidare un team con “radical candor”. Una filosofia che continua a ispirare una rivoluzione manageriale che enfatizza l'importanza della comunicazione diretta e onesta, promuovendo la cura del proprio team.
All’origine Radical Condor, in italiano Sincerità Radicale, era solo un libro, tradotto in 20 lingue. Oggi è diventata una società globale di formazione formata da Kim Scott e Jason Rosoff.
“Assicurarti di concentrarti sulle cose buone in un modo specifico e sincero”, ricorda Kim Scott “promuovendo onestà radicale e umile, d’aiuto, immediata, data di persona, in privato se è una critica o in pubblico se è un complimento, e non personalizzata, aspetto che evidenzia bene la differenza tra una critica soggettiva e un riscontro oggettivo”.
Una presenza che non è passata inosservata, è stata Reese Witherspoon, l’attrice di Hollywood diventata famosa per il film “Legally Blonde”, che forse pochi conoscono come imprenditrice e founder della casa di produzione Hello Sunshine.
"Ho iniziato così giovane e il rifiuto è stato un aspetto così precoce della mia vita che ho imparato molto tempo fa che le opinioni degli altri su di me non sono affari miei”.
Dopo aver rivelato la sua “beige flag” al pubblico INBOUND, Witherspoon ha condiviso i suoi consigli su come mantenere le amicizie bilanciando un programma fitto di appuntamenti. “Edit” ha dichiarato senza esitazioni “Mia nonna mi diceva: le persone o sono radiatori o sono scarichi. Tieni i termosifoni e sbarazzati degli scarichi! Lo sanno tutti dopo i 40 anni, se non stai contribuendo alla mia vita, vai via”.
Un’altra riflessione importante, di cui oggi si discute spesso, è quella proposta da Andrew Huberman, eminente neuroscienziato, professore di ruolo di neurobiologia presso l'Università di Stanford, conduttore del popolare Huberman Lab Podcast.
È stato lui a condividere un approccio verso una concentrazione efficace e una creatività intensa alternata dal riposo come potente combinazione. Piccoli cambiamenti nel comportamento quotidiano, come la meditazione, l’attività fisica e la suddivisione del lavoro in compiti poco ingombranti e gestibili possono migliorare produzione e produttività.
Anche sul main stage, Morgan DeBaun, fondatrice e CEO di Blavity, Inc, protagonista di un'impressionante esperienza di innovazione nei media, che ha parlato di contenuti, crescita e community come mestiere.
Blavity, Inc ha come missione quella di "sostenere economicamente e creativamente i Millennials neri in tutto il mondo africano, in modo che possano perseguire il lavoro che amano e cambiare il mondo nel processo”.
Un tema importante ospitato anche negli spazi di Black at Inbound, il gruppo di networking fondato da Devyn Bellamy, che riunisce professionisti neri di tutti i settori che vogliono imparare, capire, conoscere all’interno di uno spazio in cui possono identificarsi.