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5 consigli per il tuo sito e-commerce customer centric e sostenibile

Scritto da power2Cloud | 17/04/24

 

Prima di parlare di social selling, influencer marketing e Marketplace su cui investire, ecco 5 consigli per ottimizzare creazione e gestione del tuo sito e-commerce, sì, vale anche se stai pensando ad un replatform.

La vendita a portata di click e da qualsiasi dispositivo naturalmente accelera scelte che le aziende devono prendere continuamente per trasformare processi e attività online e offline, perché lo richiede il mercato e anche la concorrenza. 

Come tenere il passo? Gli aspetti da considerare sono tanti, per questo vogliamo concentrarci sui processi utili ai tuoi clienti e quindi al tuo business, non solo sulla tecnologia da adottare. 

 

È importante ricordare che il sito e-Commerce da solo non può rispondere a tutte le esigenze aziendali, soprattutto se si tratta di una soluzione customizzata che devi aggiornare nel tempo, costringendo l’azienda a uno sviluppo dispendioso, continuo e lento, se questo è possibile.

 

Le soluzioni Open SaaS e il composable e-commerce

 

Le soluzioni Open SaaS, le integrazioni native o con API sono la risposta a un immobilismo che rischia di rallentare i tuoi obiettivi, perché hai bisogno di risposte flessibili e tempestive per concentrarsi sul business, non sulla tecnologia. 

A questo proposito di recente sul nostro blog abbiamo già parlato di composable eCommerce, non è un argomento hype, ma un nuovo modo di pensare la tua infrastruttura di vendita

 

Pensa a un sito e-commerce come un puzzle che devi e puoi integrare con molte altre funzionalità verticali. Chiedere a un e-Commerce di fare tutto e bene è pressoché impossibile, soprattutto quando si parla di CRM, logistica, fatturazione. 

Lavorare con soluzioni verticali nel loro mercato, perfettamente integrate alla tua piattaforma di vendita, ti libera dalla scelta di mettere in discussione tutti i processi e le funzionalità se la piattaforma su cui le hai sviluppate ex novo è desueta e deve essere cambiata.

Non ripartire da zero.

 

Quanto costa aprire un sito e-commerce?

Una domanda che si fanno spesso imprenditori, manager e IT è: quanto costa aprire un e-commerce? 

Tutti cercano risposte definitive e trasparenti, inizieremo a sviscerarle tra poco, ma è importante considerare che ha un costo anche non aprire un sito e-commerce o pensare a un replatform, non trovi?

Non scegliere è già una scelta.

Un sito e-commerce non prevede solo i costi esterni, ma anche quelli interni, che richiedono l’effort del tuo team per esempio, non vanno tralasciati in fase di analisi.

Perchè se è vero che un sito e-commerce 

    • offre vendite illimitate, visto che è aperto 24h su 24, 7 giorni su 7, oltre i tuoi orari d’ufficio
    • permette di testare nuovi mercati e formule in modo spesso più veloce ed economico delle attività tradizionali, con analisi e report in tempo reale
    • raggiunge un'audience più ampia per cui puoi pensare a progetti di internazionalizzazione
    • si accompagna anche alla vendita dei punti vendita fisici
    • ha costi di gestione differenti dal retail tradizionale
    • permette di avere un contatto diretto e personale con ogni utente
    • ottimizza tempi e transazioni

è anche vero che mette in gioco nuove dinamiche. Vediamone alcune:

    • garantire un customer care efficiente e scalabile per rispondere a una domanda potenzialmente in crescita 
    • creare contenuti aggiornati e pertinenti, sfruttare le automazioni per snellire il lavoro di tutti i team
    • offrire un onboarding snello per digitalizzare velocemente il il team
    • ottimizzare il target di riferimento, per creare più conversioni per le campagne
    • ridurre i resi per evitare costi inutili.
 

Costo totale di gestione (TCO): non tralasciare costi a breve e lungo termine, ma anche quelli nascosti

Quando si parla di costo totale di proprietà (Total Cost of Ownership) per un sito e-commerce ci si riferisce a tutte le spese connesse all'acquisto per l'intera durata di utilizzo, ne fanno parte i costi a breve e a lungo termine, più quelli nascosti o sottovalutati. 

Il TCO andrebbe analizzato a 3-5 anni. Naturalmente non è l’unico elemento, ma può agevolare il processo di valutazione considerare i costi ricorrenti, i tempi di sviluppo, la gestione interna, la semplicità d’uso e le integrazioni future.

 

Costi iniziali 

I costi iniziali includono audit, costruzione dell’architettura e dettagli relativi al design, fino allo sviluppo del sito web. Anche la formazione dei team aziendali è importante per gestire il back end e tutte le funzionalità.

Ci sono quelli delle integrazioni con soluzioni già in uso come il CRM (Customer Relationship Management) o l’ERP (Enterprise Resource Planning), quindi l’installazione di applicazioni esterne che possono aggiungere funzionalità specifiche e avere metodi di pagamento differenti.

 

Costi ricorrenti 

Questo è solo il primo passo per creare una presenza online professionale che attiri clienti e generi vendite. Passiamo quindi ai costi ricorrenti. 

L’abbonamento relativo alle licenze software di piattaforme Open SaaS ha risvolti positivi più di quelle on premise. Solleva infatti la tua azienda dalla manutenzione del sito, dagli aggiornamenti e garantisce che tutto funzioni correttamente. Ovviamente alcuni software liberano funzionalità aggiuntive solo in caso di upgrade.

 

Il sito e-commerce da solo non basta, promuovere prodotti e servizi grazie a social, SEO, ed email marketing è un altro passaggio importante perché migliora la visibilità, le conversioni e la brand awareness, infatti è un’attività sistematica che non va trascurata. Ecco perché i costi di marketing e pubblicità sono un altro elemento essenziale del TCO. 

 

Veniamo quindi alle commissioni di transazione. Controlla se la piattaforma e-commerce che stai valutando le prevede, perché a ogni transazione dovrai condividere i ricavi della tua attività. Se poi aggiungi gateway di pagamento esterni, come Stripe o PayPal, si aggiungeranno i costi.

Ecco nella nostra lista immaginaria aggiungere anche i costi di manutenzione e supporto che possono essere messi a disposizione in varie modalità, per esempio a pagamento o su diversi canali. 

 

Costi imprevisti 

Mentre tra i costi imprevisti possono rientrare consulenze, acquisti di contratti o assunzioni mirate.

Il giusto partner può aiutarti a navigare investimenti, scelte e opportunità. Gestendo e ottimizzando con attenzione tutte le tue spese, puoi creare una vetrina online sostenibile, che offra valore ai tuoi clienti e ti aiuti a crescere.

 

5 consigli che non puoi trascurare per il tuo progetto e-commerce

Abbiamo parlato del costo totale di proprietà, veniamo agli aspetti da non tralasciare per un sito e-Commerce customer centric

Spesso ci si focalizza sugli strumenti tecnologici o su processi macchinosi e si perde di vista la semplicità d’uso e di gestione, per agenti e utenti.

Ecco che cosa non devi tralasciare:

  • servizio di valore. Quando parliamo di servizio, non ci riferiamo solo al prezzo. Il sito e-commerce deve offrire valore in tutto il customer journey: prezzi, navigazione, acquisto, check out, consegna e follow up.
  • contatto diretto e personalizzato grazie ai dati. La relazione diretta con i tuoi utenti, B2B e B2C, ti farà scoprire cose che non avevi considerato. I clienti si aspettano che tu li conosca. Il sito e-commerce deve essere integrato con il CRM per individuare target, ottimizzare audience, personalizzate sconti e comunicazioni.
  • scalabilità, parola chiave per velocizzare e sollevare i team da attività manuali e ripetitive. Le automazioni e l’intelligenza artificiale possono portare le tue attività al livello successivo. I tuoi utenti non vogliono ripetersi e neanche i tuoi agenti. Dall’amministrazione ai sales tutti possono lavorare in modo fluido e connesso.
  • sostenibilità. Non è solo quella green che chiedono sempre più spesso gli utenti, ma anche quella economica. Non considerare solo i costi esterni per il tuo progetto e-commerce, ma anche quelli interni - come l’effort del tuo team - di cui puoi non avere pieno controllo.